Racconti

momenti ottimali nell'esperienza scout

La magia della condivisione


Per me l’ultimo anno di reparto è stato quello più coinvolgente, soprattutto durante un’uscita di consiglio capi. Era un giorno estivo, tutti pronti per partire, noi sei ragazzi (tre maschi e tre femmine) e i nostri due adorati capi, che in un anno ci avevano completamente conquistati. Erano due di noi. Partimmo tutti insieme, e già nel viaggio in macchina, tra canzoni e discorsi, era come stare con i tuoi migliori amici. Arrivati, vediamo la scritta “rafting” e, saltando come dei pazzi, entriamo. Ma per noi c’era in programma un percorso di acqua trekking. Inizialmente eravamo un po’ delusi, ma una volta indossata la muta ed entrati nell’acqua gelida dell’Aventino tutto ci sembrava meraviglioso, gelido, ma meraviglioso, eravamo come un’unica mente, agivamo in sincronia, ci aiutavamo a seguire la corrente, aspettavamo il più debole e insieme ripartivamo. Una volta usciti, ci dicono: “Pronti per fare rafting?”. E noi, più pronti che mai, prepariamo il gommone, pagaia alla mano, e uno-due, uno- due, uno-due, si rema e si va. Giù per il torrente, con l’adrenalina che sale, sale, ti volti e vedi solo facce amiche, il tuo capo che ormai è tuo fratello, i tuoi amici che sembrano avere tutti la stessa luce negli occhi, continui a guardare avanti e pensi che sia un sogno, sia magia! Tutto finisce, si riparte, ma con la consapevolezza di essere più uniti dentro.