Racconti

momenti ottimali nell'esperienza scout

Con le mani in pasta


Sapete, essere scout significa stare in gruppo, lavorare con gli altri e mettersi in gioco per costruire qualcosa di importante. Ho avuto la netta sensazione di sentirmi parte del gruppo e di lavorare per qualcosa di più importante quest’anno, all’ultimo campo, un’uscita che facciamo sempre poco prima della Pasqua. Una sera siamo andati a trovare un prete, Don Albino, un beato costruttore di pace, chiedendo a lui ispirazione per iniziare la nostra azione di coraggio di quest’anno. Questa azione fa parte del percorso per la route e conclude la nostra strada di coraggio, “Coraggio di liberare il futuro”. Dicevo, da Don Albino, conversando con lui dei problemi della nostra società, ho sentito l’importanza del mettermi in gioco per gli altri. C’era qualcosa, nella sua voce, nel suo discorso, nel modo che aveva di coinvolgerci, di ascoltare quello che noi avevamo da dire, che mi ha fatto sentire importante, mi ha fatto capire più nel profondo che il futuro è nelle mie mani. Questa non è altro che una delle tante esperienze di crescita che ho fatto con gli scout, non è l’ultima e forse neppure la più profonda, eppure è la prima a cui ho pensato, per l’importanza che ha nelle mie scelte.